Le Mostre d’arte a Passaggi Festival 2021

Mostre Passaggi Festival 2021 manifesto mostra Bozzetto-valentini Passaggi 2021

Amicizia infinita ma… provvisoria
BRUNO BOZZETTO – GIORGIO A. F. VALENTINI

Mostra di cartonist – A cura di Paola Gennari

Da venerdì 18 giugno 2021 a domenica 25 luglio 2021
Mediateca Montanari Memo (Piazza Pier Maria Amiani, 61032 Fano PU)

Orario d’apertura:
Lunedì, Martedì, Venerdì: 15.00 – 20.00
Mercoledì: 9.30 – 13.00; 15.00 – 20.00
Giovedì: 15.00 – 23.00
Sabato 09.00 – 13.00

In mostra sono esposti una selezione accurata di lavori di Bruno Bozzetto (1938, Milano) e, Giorgio Valentini (1948, Fano), che vanno dagli anni ‘70 fino ad arrivare agli anni 2000.
L’allestimento è formato dalla presentazione di disegni, di pubblicazioni originali, di riproduzioni ed ingrandimenti che sono lo sviluppo creativo per la visualizzazione di film d’animazione detto anche concept design per cortometraggi, lungometraggi e spot pubblicitari, alcuni dei quali, fra i più importanti, verranno proiettati nella saletta video della Memo. Ad esempio “Cavallette” che è stato l’unico cortometraggio ad aver avuto una nomination agli Oscar negli anni ’90.
Valentini è stato dal 1972, per più di trent’anni, animatore, direttore creativo e regista della casa di produzione Bozzetto Film, nata nel 1960 a Milano, conosciuta a livello nazionale e internazionale, vincitrice di numerosi e prestigiosi premi in tutto il mondo, e che oggi porta il nome di Studio Bozzetto &Co. La vecchia casa di produzione divenne nota al grande pubblico prima per i lungometraggi di animazione: West and Soda (1965), Vip – Mio fratello superuomo (1968), Allegro non troppo (1975), poi per la realizzazione di film che ebbero come protagonista il Signor Rossi (1977), simbolo del cittadino italiano medio alle prese con il malcostume della propria società.
In mostra sono presenti anche lavori successivi all’esperienza Bozzetto Film, che Valentini ha realizzato fino a pochi anni fa, attraverso la sua società di produzione, cimentandosi anche in serie televisive d’animazione per la Rai.
Attraverso i lavori presentati si potrà notare che non c’è un unico stile artistico, ma ciascuna tavola è un progetto unico e irripetibile, perché occorre essere capaci di creare nuovi linguaggi ogni volta, e mettersi nella condizione totale di seguire spesso l’istinto, l’inconscio, ma anche le esigenze del committente, facendo affidamento a stati d’animo intimi e immaginifici che ogni artista deve possedere per questo specifico lavoro.
Secondo Bruno Bozzetto, per creare, occorre avere tre elementi importanti: il silenzio, la concentrazione e la fantasia. Vero, ma in uno studio dove si lavorava a stretto contatto con molte maestranze, vi era molta confusione e frenesia, si doveva produrre in fretta per i tempi di consegna sempre molto stretti, però, come dice Valentini “la fantasia volava alto, superando barriere inimmaginabili!”.

Paola Gennari

 


Mostre Passaggi Festival 2021 EstremaFioritura IV, ricamo a mano e merletto su tela, 2018, 120x70

Infinite e provvisorie memorie del filo
ILARIA MARGUTTI

Mostra di ricamo – A cura di Paola Gennari

Da venerdì 18 giugno 2021 a domenica 25 luglio 2021
Terra Bar à Vins (Via G. Garibaldi, 85, 61032 Fano PU)

Orario d’apertura: tutti i giorni, tranne il giovedì, 10.00-13.00, 17.00-22.30

In mostra saranno presenti opere lavorate a ricamo a mano e merletto su tela. L’arte di Ilaria Margutti (Modena, 1971) è un’arte antica, un’arte spirituale; l’utilizzo del filo, del ricamo è ricco di suggestioni create da un gesto, da un segno, quello del cucire, del tenere insieme che genera opere ancestrali ricche di riferimenti metaforici.
Lavora principalmente sul corpo femminile, ricerca la sua vera essenza di essere umano oltre la bellezza delle forme, si interroga su concetti fondamentali come: l’infinito, l’armonia, l’energia, la memoria, la storia, la spiritualità.
Il suo è un lavoro complesso e multiforme, attraverso l’esperienza estetica e il pensiero filosofico della trama, dell’ordito, del filo, del colore, l’artista individua nell’azione del cucito, la sostanziale differenza tra natura e arte, realtà e gesto, corpo e linguaggio.
Margutti ha la straordinaria capacità di realizzare delle continue metamorfosi, attraverso l’elemento segnico immaginifico del cucire, ne esalta il valore simbolico: il principio naturale della pianta di cotone che si trasforma in filo, che si trasforma in gesto, che si trasforma in linguaggio, che si trasforma in storia-memoria, e che, infine, si trasforma in opera d’arte.
L’artista, quindi, è andata oltre il valore propriamente semantico del segno: scrive, unisce, genera pensieri, relazioni, legami, dialoghi che stabiliscono una relazione intima e spirituale con l’universo.
Attraverso la sua specifica e raffinata sensibilità ricerca costantemente quel rapporto simbiotico con l’azione del tessere, del comporre intrecci, ridisegna il mondo simbolico, archetipico, invita a meditare allo scopo di dare vita a diversi linguaggi, dal corpo femminile alla scrittura, alla natura, creando nuove forme di identificazione, verso l’altro, verso il mistero, verso l’assoluto, verso il divino.

Paola Gennari


 

Mostre Passaggi Festival 2021 Da casa a fuori fotografia di Arianna Lazzarini _ Centrale Fotografia

Da casa a fuori, d’infinito e provvisorio
Associazione CENTRALE FOTOGRAFIA

Mostra di fotografia – a cura di Centrale Fotografia

Da venerdì 18 giugno 2021 a domenica 25 luglio 2021
Centraledicola (Piazza Pier Maria Amiani – Fano PU)

Orario d’apertura: sempre aperto

Per il sesto anno consecutivo l’Associazione “Centrale Fotografia” partecipa ai progetti espositivi di “Passaggi Festival” a cura di Paola Gennari. Per il 2021 viene proposta la mostra “Da casa a fuori, d’infinito e provvisorio”, frutto di un progetto didattico nato da un’idea di Marcello Sparaventi e Paolo Giommi, che hanno curato anche le lezioni tecniche e teoriche del progetto, seguiti da venti inediti fotografi. Il geografo letterario Massimo Bini li ha affiancati contemporaneamente con la lettura e l’analisi di testi di Honoré de Balzac, Dolores Prato, Paolo Teobaldi, Umberto Saba, Tonino Guerra, Paolo Volponi e Fabio Tombari, scegliendo con cura i guadi e i passaggi vitali che esistono da sempre tra la fotografia e gli altri linguaggi espressivi. Illuminati da questa luce trasversale, e dalla parabola della letteratura, i frammenti liberati dalla custodia degli spazi privati, prima appartati ed anonimi negli angoli anodini della vita quotidiana, riacquisiscono improvvisi, nella mostra di Centrale Fotografia, suoni e profumi inosabili, indicibili, capaci di spezzare da remoto, ogni silenzio.
Essi ci guardano, si parlano, rivivono, e ci dicono in modo dimesso e sommesso, che la banalità non esiste e che tutto è fotosensibile alla vita, con nuove prospettive di vista, se c’è un altro sguardo dentro, dietro, più completo e pieno, oltre le vernici secche delle superfici. Fiochi o perfettamente messi a fuoco, inerti, di pochi iso e qualche sorriso, aggregati o isolati in nature vive e nature molte, gli oggetti ritrovati in questo lento viaggio di scavo, divengono nuovi volti, versi ibridi, una voce plurima con nuovi risvolti.
E nella loro presenza discreta ma mai muta, trapelano allora lievi scie luminose che annientano ogni lontananza ed ogni fuori, e che alimentano il senso di un altro cielo, in questo tempo mai così provvisorio e assetato d’infinito, come ora.

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